Queste trincee prominenti erano formate da faglie che separavano la superficie del pianeta meno di 10 milioni di anni fa. Le immagini sono state scattate dal Mars Express dell’ESA il 27 gennaio e hanno catturato parte del sistema Cerberus Fossae nella regione dell’Elysium Planitia vicino all’equatore marziano.
La fossae – che significa “fossati” o “trincee” in latino – si estende per oltre 1.000 chilometri da nord-ovest a sud-est.
Hanno tagliato i crateri da impatto e le colline lungo la strada, così come le pianure vulcaniche di 10 milioni di anni, indicando la relativa gioventù della loro formazione. Variano in larghezza, in genere da poche decine di metri a oltre un chilometro di larghezza, e si pensa siano caratteristiche tettoniche originate da faglie che estendono gli strati superiori della superficie.
Potrebbero essere collegati a iniezioni di lava a profondità che deformano la superficie soprastante, forse originate dal trio di vulcani che si trovano a nord-ovest.
Lunghe fessure superficiali
Le fosse arrotondate osservate nella parte settentrionale (il nord è a destra nell’immagine principale a colori) indicano uno stadio iniziale di affondamento superficiale; in altri punti si possono vedere caratteristiche arrotondate che si connettono per creare fessure più lunghe.
Gli scienziati che studiano questa regione hanno ipotizzato che le fratture potrebbero dividere la crosta fino a una certa profondità, permettendo alla lava o alle falde acquifere di sfuggire in superficie.
Ad ovest, il canale di deflusso Athabasca Valles si collega al sistema di fossa.
Il materiale scuro visto nel più grande cratere a nord e attorno ad alcune delle fessure è sabbia soffiata dal vento attraverso la superficie marziana.
I 15 anni di Mars Express
Mars Express celebra quest’anno 15 anni in orbita, e gli scienziati hanno discusso alcuni dei punti salienti della missione al Congresso europeo sulla scienza planetaria a Berlino, in Germania.
Durante la sua missione ha rilevato oltre 40.000 immagini di Marte e delle sue due lune con la fotocamera stereo ad alta risoluzione, oltre a immagini di contesto con la sua telecamera di monitoraggio visivo. Ha anche raccolto un vasto set di dati con la sua suite di strumenti scientifici che stanno analizzando il pianeta dalla sua ionosfera, all’atmosfera e all’interazione con il vento solare, fino alla sua composizione al di sotto della superficie con il radar.