La depressione è una malattia molto più comune di quanto si possa pensare. Secondo i dati dell’OMS ne soffrono in tutto il mondo oltre 300 milioni di persone. Questa malattia può creare serie difficoltà negli ambienti di lavoro o a scuola, rappresentando una delle più importanti cause di disabilità, ma può arrivare, nel peggiore dei casi, anche a comportamenti suicidari. Si valuta che quasi 800.000 persone muoiano per suicidio ogni anno. Questo gesto rappresenta nei bambini tra i 15 e i 29 anni la seconda causa di morte.
Sebbene siano a disposizione del medico differenti trattamenti efficaci per contrastare la depressione, meno della metà delle persone colpite nel mondo riceve una cura adeguata.
Proprio per mettere ordine tra gli svariati farmaci oggi disponibili, è stata pubblicata alcuni giorni fa, sulla rivista The Lancet, una review e meta-analisi che mira a confrontare e classificare, gli antidepressivi per il trattamento acuto del disturbo depressivo maggiore unipolare negli adulti.
Gli autori hanno selezionato 522 studi clinici in doppio cieco, eseguiti tra il 1979 e il 2016, che hanno confrontato 21 antidepressivi verso placebo. Sono stati analizzati in totale oltre 87.000 pazienti, con un’età media 44 anni.
La maggioranza dei pazienti presentava un disturbo depressivo maggiore da moderato a grave, con un punteggio sulla scala di valutazione di Hamilton (17-item) di 25,7.
In termini di efficacia tutti i farmaci testati sono risultati superiori al placebo, con un più alto odds ratio per amitriptilina (2,13), mirtazapina (1,89), duloxetina (1,85) e venlafaxina (1,78). I farmaci con minore efficacia sono risultati essere clomipramina, desvenlafaxina e reboxetina. Per quanto riguarda l’accettabilità del trattamento, i pazienti trattati con agomelatina, fluoxetina ed escitalopram sono stati quelli con il minor numero di abbandoni del farmaco rispetto al placebo, mentre la clomipramina ha evidenziato la peggiore accettabilità.
L’articolo prosegue poi con altre sotto-analisi, sempre con l’intento di identificare i farmaci migliori per il trattamento della depressione, in rapporto anche al tasso di abbandono delle cure.
Nel complesso si tratta di uno studio molto accurato e completo che può aiutare nella scelta del farmaco più adatto nello specifico paziente, ma probabilmente fornirà informazioni importanti anche a chi sarà chiamato in futuro a redigere linee guida su questo argomento.
Questa pubblicazione, frutto di una estesa rete di collaborazione, che ha coinvolto ricercatori europei, statunitensi e giapponesi, è disponibile con libero accesso sul sito del giornale.