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Ozono e altri gas nocivi monitorati dallo spazio

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Antarctic ozone September 2018. contains modified Copernicus Sentinel data (2018), processed by DLR/BIRA.

Per oltre 20 anni, i cambiamenti nell’ozono sull’Antartico sono stati attentamente monitorati da una serie di satelliti europei. Questo importante record a lungo termine viene ora aggiunto alla missione Copernicus Sentinel-5P, dedicata al monitoraggio atmosferico.

Proteggendo la vita sulla Terra dai raggi nocivi del sole delle radiazioni ultraviolette, lo strato di ozono è una parte molto importante, ma fragile, dell’atmosfera terrestre.

Negli anni ’70 e ’80, l’uso diffuso di clorofluorocarburi dannosi in prodotti quali frigoriferi e aerosol ha danneggiato l’ozono in alto nella nostra atmosfera. Questo esaurimento ha portato a un buco nello strato di ozono sopra l’Antartide.

Fortunatamente, il Protocollo di Montreal del 1987 sulle sostanze che riducono lo strato di ozono ha portato all’eliminazione graduale e all’uso controllato di sostanze dannose, che a sua volta ha permesso allo strato di ozono di guarire in modo significativo.

Ozono antartico 1996-2017

La Giornata internazionale per la conservazione dello strato di ozono è celebrata ogni anno il 16 settembre. Mentre lo strato di ozono può essere più sano di quanto non fosse, è fondamentale che continui ad essere attentamente monitorato, non solo per guardare indietro alla sua storia, ma anche per vedere come cambierà in futuro.

L’ESA è stata coinvolta nel monitoraggio dell’ozono per molti anni. Satelliti come ERS-2 ed Envisat trasportavano strumenti che misuravano l’ozono.

Questi dati, insieme alle misurazioni effettuate dalla MetOp di Eumetsat e dalle missioni EOS-AURA della NASA, si estendono per più di due decenni e vengono utilizzati dall’iniziativa Climate Change dell’ESA per creare registrazioni a lungo termine.

Sentinel-5P

Ora, il satellite Copernicus Sentinel-5P si aggiunge a questo record. Lanciato a ottobre 2017, Sentinel-5P è la prima missione di Copernicus dedicata al monitoraggio della nostra atmosfera. Il satellite è dotato dello strumento Tropomi di ultima generazione per mappare una moltitudine di gas traccia che influenzano l’aria che respiriamo e il nostro clima.

Oltre a misurare l’ozono, questa nuova missione misura anche gas come il biossido di azoto, la formaldeide, il biossido di zolfo, il metano, il monossido di carbonio e gli aerosol.

Cliccando sull’immagine, per ingrandirla, vedrete un’animazione che illustra i cambiamenti negli anni del buco dell’ozono sopra l’antartide.  

 

 

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