A distanza di 6 anni dalla precedente versione arriva la quarta definizione universale di infarto miocardico. Il documento è pubblicato come consuetudine di comune accordo fra le principali società scientifiche del mondo cardiologico.
Le novità
Rispetto alle precedenti indicazioni vi sono alcuni interessanti novità. Vediamone alcune.
Innanzitutto, viene stabilita una differenziazione tra i termini di infarto miocardico e danno miocardico. Per definire la presenza di quest’ultimo si deve rilevare un valore di Troponina cardiaca al di sopra del 99° percentile del limite superiore di riferimento.
Viene preso in considerazione il rimodellamento elettrico, nella valutazione delle anomalie della ripolarizzazione, in presenza di tachiaritmie, stimolazione cardiaca e disturbi di conduzione legati alla frequenza.
Si aprono poi le porte alla risonanza magnetica cardiovascolare per definire l’eziologia del danno miocardico e all’angio-TAC per definire la diagnosi, in caso di sospetto infarto miocardico.
I 5 tipi di infarto miocardico
Vengono ribaditi i 5 tipi di infarto miocardico, ma con alcune precisazioni. Nel primo tipo si pone maggiore enfasi sulla relazione causale tra la rottura della placca e l’atero-trombosi coronarica.
Nell’infarto di tipo 2 si sottolinea l’importanza della presenza o dell’assenza di una malattia coronarica per stabilire prognosi e terapia.
Per gli infarti di tipo 4 e 5 viene posta enfasi sulla distinzione tra danno del miocardio correlato alla procedura e infarto del miocardico correlato alla procedura.
Per quanto riguarda l’elevazione del segmento ST nella derivazione aVR, con specifici aspetti di ripolarizzazione, questo viene considerato come un equivalente di STEMI.
Viene inoltre aggiornato il concetto di come rilevare la presenza di ischemia miocardica in pazienti con defibrillatore cardiaco impiantabile o pacemaker.
Tra le nuove sezioni inserite all’interno del documento, sono particolarmente interessanti quelle che riguardano la sindrome di Takotsubo e l’infarto miocardico silente o non riconosciuto.
Il dettagliato documento è di libero accesso e raggiungibile attraverso il link indicato in basso.
Franco Folino