E’ ormai dal 2013 che annualmente sono pubblicati sullo European Heart Journal i dati epidemiologici aggiornati sulle malattie cardiovascolari. Anche quest’anno è arrivato puntualmente lo studio aggiornato al 2016.
I ricercatori della British Heart Foundation di Oxford hanno utilizzato come fonte i dati pubblici disponibili per molti paesi europei, concentrandosi in particolare sulla cardiopatia ischemica e sull’ictus. Parte dei dati deriva dai registri della WHO, cui è possibile accedere senza restrizioni, per visualizzare le cause di morte per specifiche patologie, in selezionati paesi, scegliendo gli anni di riferimento.
Ne è risultato che le malattie cardiovascolari causano più di quattro milioni di morti ogni anno in Europa, rappresentando il 45% del numero totale di decessi. Le cause più comuni sono state la cardiopatia ischemica e le malattie cerebrovascolari, con 1,8 milioni e 1,0 milioni di morti rispettivamente.
Contrariamente a quanto ci si potrebbe aspettare, il numero di decessi per malattia cardiovascolare è risultato maggiore nelle donne (2,2 milioni) rispetto agli uomini (1,8 milioni), ma se si considera esclusivamente la cardiopatia ischemica, i numeri sono simili nei due gruppi.
Circa i 3/5 dei decessi per malattie cardiovascolari avvengono in pazienti di età superiore ai 75 anni, ma una quota non indifferente, circa 1,4 milioni, ha meno di 75 anni e 700.000 meno di 65 anni.
Considerando le regioni dell’Europa a 15 paesi, il 33% delle morti totali sono state causate da malattie cardiovascolari (1,3 milioni), a fronte del 38% dei decessi registrati considerando i paesi dell’Europa a 28 e il 54% nei paesi non membri dell’Unione Europea.
Questi dati testimoniano ancora una volta il significativo divario che esiste nella distribuzione delle morti cardiovascolari all’interno del territorio dell’Unione e nei confronti dei paesi extraeuropei.
Pur rappresentando ancora ordini di grandezza rilevanti, la buona notizia è che dal 2003 si mantiene un trend di riduzione della mortalità cardiovascolare, con pochissime eccezioni tra gli stati considerati. Per questo calo, la mortalità per neoplasie ha superato in alcuni stati quella cardiovascolare.
In Italia queste due cause di morte sono praticamente equivalenti, mentre la Francia è lo stato con il più alto rapporto in favore del cancro.
Tra i molti dati pubblicati, sono interessanti le differenze tra i paesi europei nei giorni di ricovero in caso di infarto miocardico. La durata media è di 6.7 giorni. I paesi in cui è più breve sono la Danimarca (3,9 giorni), la Norvegia (4 giorni) e la Svezia (4,7 giorni). I paesi in cui al contrario la degenza è più lunga sono la Germania, unico paese con un ricovero superiore ai 10 giorni (10.3 giorni), l’Austria (8.1 giorni), l’Estonia (9.1 giorni) e la Finlandia (8,3 giorni).
I dati più recenti sulla mortalità cardiovascolare in Italia risalgono al 2012 (Dati Istat), quando sono state registrate 75.098 morti dovute a cardiopatia ischemica e 48.384 per altre malattie cardiache.
Cause di morte in Italia – 2012/Fonte Istat