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LL-37: scoperto un anticorpo che contribuisce all’infarto miocardico

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Il modo in cui il sistema immunitario di una persona risponde a una proteina chiamata LL-37 può aumentare il rischio di sviluppare una sindrome coronarica acuta, ma la risposta può anche fungere da potenziale bersaglio per futuri trattamenti.

Questi risultati provengono da un nuovo studio condotto da ricercatori dello Smidt Heart Institute presso il Cedars-Sinai.

I ricercatori avevano precedentemente riferito che il sistema immunitario dei pazienti con sindrome coronarica acuta sembra essere reattivo a LL-37. Altri studi avevano riferito che LL-37 innesca una risposta immunitaria che svolge un ruolo nelle malattie autoimmuni come la psoriasi e il lupus sistemico. Ciò ha portato i ricercatori a ipotizzare che LL-37 potrebbe contribuire a una risposta immunitaria che aumenta l’infiammazione e porta a un restringimento dei vasi sanguigni.

Il complesso immunitario formato dagli anticorpi contro LL-37

In questo nuovo studio, pubblicato in JACC: Basic to Translational Science, il team di ricerca riferisce che LL-37 si lega agli anticorpi, formando complessi che poi a loro volta si legano e attivano le piastrine. Queste piastrine attivate formano coaguli e possono limitare il flusso sanguigno.

“Le piastrine che normalmente dovrebbero essere quiescenti diventano attive nella sindrome coronarica acuta e rimangono attive anche dopo un infarto”, ha affermato Paul Dimayuga, professore associato di ricerca presso il Dipartimento di cardiologia dello Smidt Heart Institute e primo autore dello studio. “I nostri dati suggeriscono che il complesso immunitario formato dagli anticorpi contro LL-37 si aggiunge all’attivazione piastrinica”.

Per condurre lo studio, gli investigatori hanno collaborato con il laboratorio di Daniel Berman, presso lo Smidt Heart Institute e il Dipartimento di imaging. Il laboratorio sta raccogliendo plasma sanguigno dai partecipanti allo studio che si sottopongono a TC delle arterie coronarie per valutare il loro rischio di infarto. Stanno seguendo i pazienti nel tempo per scoprire come cambia la composizione del loro plasma.

La propensione ad attivare le piastrine

Gli investigatori hanno studiato la composizione del plasma sanguigno dei pazienti che hanno avuto un infarto, così come il plasma sanguigno dei pazienti che non ne hanno avuto uno. I pazienti che hanno subito un infarto presentavano livelli significativamente più alti di anticorpi LL-37 prima dell’infarto rispetto alle persone che non lo avevano avuto. Gli investigatori hanno anche scoperto che le persone con sindrome coronarica acuta presentavano livelli aumentati di complessi immunitari che si formavano tra questi anticorpi e LL-37.

Gli esperimenti hanno dimostrato che questi complessi hanno la propensione ad attivare le piastrine, suggerendo un nuovo percorso immunomediato di attivazione piastrinica durante un infarto. Un potenziale bersaglio per nuove terapie.

Con ulteriori ricerche gli investigatori sperano di capire perché alcune persone presentano livelli più alti di anticorpi LL-37 rispetto ad altre.

“La domanda è: esiste un processo biologico che spinge alcune persone ad avere una risposta immunitaria a LL-37, ma non altre?” ha detto Dimayuga. “Vorremmo studiare le cellule immunitarie di questi individui per vedere se c’è qualcosa di peculiare in queste cellule”.

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