Nel numero di gennaio di Gut sono state pubblicate le linee guida della British Society of Gastroenterology, sulla gestione delle alterazioni bioumorali dei parametri di funzionalità epatica.
Il documento analizza innanzitutto il significato dei principali test laboratoristici utilizzati nella routine quotidiana, quali bilirubina, albumina, tempo di protrombina, fosfatasi alcalina (ALP), transaminasi (AST, ALT) e gamma glutamil transferasi (GGT).
Quando eseguire i test ematici?
Esistono differenti condizioni in cui è raccomandata una valutazione laboratoristica della funzionalità epatica. Tra queste vi sono le malattie epatiche croniche, ma anche una semplice sintomatologia aspecifica, condizioni a rischio di epatopatia e l’uso di farmaci potenzialmente epatolesivi. Ovviamente, sono incluse anche le epatiti e la storia familiare di epatopatie.
Quali esami richiedere?
Nella valutazione iniziale del paziente è raccomandato il dosaggio di bilirubina, albumina, ALT, ALP e GGT, insieme a un emocromo.
La pubblicazione prosegue analizzando la persistenza di test alterati, consigliando quando sia opportuna la ripetizione dell’esame.
E’ infine rivisto in dettaglio il significato clinico delle alterazioni rilevate e proposti specifici algoritmi per la valutazione del paziente con epatopatia alcolica o non alcolica.
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