Il recente rapporto sulla salute nei paesi OCSE ha evidenziato che il diabete affligge circa 93 milioni di adulti, ovvero il 7% della popolazione, ma la International Diabetes Federation stima che altri 33 milioni di adulti soffrano di un diabete non diagnosticato.
Sappiamo come il diabete di tipo 1 e quello di tipo 2 abbiano eziologie differenti. Nel primo caso la causa è una ridotta produzione di insulina da parte del pancreas, mentre il diabete di tipo 2 è legato prevalentemente a un’inadeguata risposta cellulare all’insulina.
Tante sono le terapie oggi disponibili per la cura di questa malattia, ma devono sempre essere affiancate da un adeguato regime alimentare, estremamente importante sia per ottenere un miglioramento della malattia, sia per ridurre il rischio di eventi cardiovascolari.
L’importanza della dieta è ancor più messa in risalto da un recente lavoro, pubblicato online in questi giorni su The Lancet, dove viene dimostrato come una dieta adeguata possa addirittura indurre la remissione del diabete di tipo 2.
Lo studio è stato condotto nel Regno Unito, tra Scozia e Inghilterra, ed ha coinvolto 49 centri sperimentali, basati in ambulatori per le cure primarie.
I 306 pazienti reclutati avevano un indice corporeo compreso tra 27 e 45 kg/m2, e sono stati randomizzati a ricevere un programma per la gestione del peso corporeo o una cura ottimizzata, basata sulle linee guida (gruppo di controllo). Nessuno assumeva insulina. La remissione del diabete è stata definita come il rilevamento di un’emoglobina glicata inferiore al 6,5% (<48 mmol/mol) dopo almeno 2 mesi, trascorsi senza assumere farmaci antidiabetici.
Nel primo gruppo di pazienti, sono stati eliminati dal trattamento sia farmaci antipertensivi sia antidiabetici; la dieta ha previsto un primo periodo con una restrizione a 825-853 kcal / giorno, per un periodo di 3-5 mesi, quindi una reintroduzione graduale del cibo, con un supporto strutturato per il mantenimento a lungo termine della perdita di peso.
Nel corso di un follow-up di un anno si è visto come nel 24% dei pazienti del primo gruppo era stata ottenuta una perdita di peso di 15 o più chilogrammi, mentre nessun paziente del secondo gruppo aveva raggiunto questa soglia. Al tempo stesso è stata ottenuta la remissione del diabete nel 46% dei pazienti del primo gruppo e solo nel 4% di quelli del secondo.
La remissione variava in base alla riduzione di peso ottenuta. Così nei pazienti che avevano raggiunto una perdita di peso di 0-5 kg la percentuale di remissione è stata del 7%, mentre in quelli che avevano raggiunto una perdita di peso di 15 o più chili, la remissione era registrata nell’86% dei casi.
Questo semplice ma efficace studio dimostra in modo chiaro come le misure dietetiche possano portare alla remissione del diabete di tipo 2, senza l’utilizzo di specifici farmaci antidiabetici e che il trattamento farmacologico non è in grado di indurre una remissione della malattia. L’elevata percentuale di casi in cui il trattamento dietetico ha avuto successo, evidenzia inoltre come non si tratti di un fenomeno legato a specifiche caratteristiche del paziente, ma che la probabilità di ottenere buoni risultati dipende principalmente da quanto è consistente il calo ponderale. Il risultato dello studio è ancor più significativo se si considera che questo successo è stato ottenuto attraverso un’azione efficace di ambulatori per le cure primarie, non in centri ultraspecialistici.
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