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I diuretici nel trattamento dello scompenso cardiaco: una review

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Henry Vandyke Carter (1831–1897)

I diuretici sono tra i farmaci più utilizzati nel trattamento dello scompenso cardiaco, in particolare nelle sue fasi di acuzie. Negli ultimi anni la loro importanza è stata però parzialmente offuscata da altre classi di medicinali, quali gli ACE-inibitori e i ß-bloccanti, su cui si è concentrata la ricerca. Ancor più recentemente sono state proposte nuove molecole per il trattamento dello scompenso cardiaco, quali gli inibitori della neprilisina, che hanno fornito interessanti riscontri sul miglioramento di mortalità e morbilità.

I diuretici sono riportati in primo piano da una recente review apparsa sul New England Journal of Medicine, che ne ribadisce la loro fondamentale importanza nel trattamento dello scompenso cardiaco.

Il lavoro inizia con un’accurata revisione dei meccanismi di farmacologia e farmacocinetica dei diuretici dell’ansa, per poi descrivere il razionale al loro uso in caso di scompenso cardiaco acuto.

Dopo aver analizzato le terapie di associazione, l’articolo entra in dettaglio in considerazioni fisiologiche di funzionalità renale, parlando di due fenomeni particolarmente importanti: il rimodellamento del nefrone e la resistenza ai diuretici. Due punti chiave che vanno sempre considerati per poter ottenere il massimo da una terapia con diuretici.

La review si chiude con alcune considerazioni sulle prospettive future sul trattamento dello scompenso cardiaco, tra cui l’utilizzo di furosemide per via sottocutanea.

 

 

David H. Ellison and G. Michael Felker. Diuretic Treatment in Heart Failure. N Engl J Med 2017; 377:1964-1975.

 

 

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