Il tracciato Holter inizia con una coppia di extrasistoli ventricolari. Dopo la breve pausa riprende un ritmo sinusale, per quattro battiti, seguiti a loro volta da una coppia di battiti a QRS largo, con morfologia differente rispetto dalla precedente. Senza alcuna pausa, quest’ultima coppia è seguita da una tachicardia a complessi stretti con cicli RR non del tutto costanti, con una intaccatura sull’onda T, verosimilmente dovuta ad una onda P. L’onda T dei tre complessi QRS che precedono la seconda coppia, nel terzo canale, sono alterate.
Le ipotesi che riguardano la tachicardia sopraventricolare sono:
- Una tachicardia atriale, i cui primi due battiti sono condotti con aberranza (blocco di branca destra); questa ipotesi sembra poco probabile, perché la morfologia delle onde P cambierebbe in modo radicale dalla coppia aberrante ai battiti successivi.
- Una tachicardia legata all’attivazione di una via anomala occulta, ancora una volta iniziata da un battito ventricolare che nasce sul tessuto di conduzione sinistro; in questo caso però dovremmo ammettere una retroconduzione attraverso la via anomala innescata dal secondo battito ventricolare; l’intervallo tra secondo battito ventricolare e primo battito a QRS stretto è però troppo breve e, con una conduzione retrograda più lenta sulla via anomala, dovremmo vedere un intervallo RP più prolungato.
- Una tachicardia intranodale, innescata da un battito ventricolare che nasce sul tessuto di conduzione sinistro, verosimilmente in prossimità del fascicolo anteriore, con una modalità di conduzione slow-slow.
Quest’ultima sembra essere l’ipotesi più probabile.