Una strategia diagnostica basata sulla valutazione della probabilità clinica, la misurazione del D-dimero, l’ultrasonografia bilaterale con compressione dell’arto inferiore (CUS) e l’angio-tomografia computerizzata polmonare possono escludere in modo sicuro l’embolia polmonare nelle donne in gravidanza.
È quanto emerge da uno studio multicentrico sulla gestione prospettica dell’embolia polmonare, pubblicato sulla rivista Annals of Internal Medicine.
L’embolia polmonare in gravidanza
L’embolia polmonare è una delle cause più comuni di morte in gravidanza nei paesi sviluppati. Questo aumento del rischio è attribuito alla triade di Virchow, alla trombofilia ereditaria e ad altri fattori di rischio standard. Si protrae fino a 6-12 settimane dopo il parto. Durante il peripartum, le donne dovrebbero essere stratificate in base al rischio e dovrebbero essere avviate le misure preventive del caso.
A causa dei limiti imposti agli esami radiologici, la diagnosi di questa malattia è però particolarmente difficile in questa fase. L’uso di algoritmi diagnostici convenzionali per l’embolia polmonare è limitato da diversi fattori e le linee guida forniscono raccomandazioni incoerenti sull’uso di test diagnostici nelle donne in gravidanza.
Lo studio
Ricercatori dell’ospedale universitario di Ginevra hanno studiato 395 donne incinte con embolia polmonare clinicamente sospetta, in 11 centri in Francia e Svizzera, tra l’agosto 2008 e il luglio 2016, per convalidare in modo prospettico una strategia diagnostica per questa malattia.
L’embolia polmonare è stata esclusa nei pazienti con una probabilità clinica pre-test bassa o intermedia basata sul punteggio di Ginevra e un risultato negativo del D-dimero. Le restanti donne sono state sottoposte a CUS degli arti inferiori e, se i risultati erano negativi, angio-tomografia computerizzata.
I ricercatori hanno scoperto che il loro algoritmo diagnostico escludeva in modo sicuro l’embolia polmonare nelle donne in gravidanza, con un tasso tromboembolico a 3 mesi dello 0,0%. L’accuratezza dell’algoritmo soddisfa i criteri proposti di recente dalla International Society of the Thrombosis and Haemostasis per confermare la sicurezza delle strategie diagnostiche del tromboembolismo venoso.