Nuove stime pubblicate su The Lancet indicano che i conflitti armati in tutto il continente africano possono aver causato la morte di ben 5 milioni di bambini di età inferiore ai 5 anni tra il 1995 e il 2015 e hanno causato la morte di oltre 3 milioni di bambini di età fino all’anno di vita. Cifre ben al di sopra delle stime precedenti.
Sorprendentemente, le stime per le morti infantili civili sono state più numerose delle morti da conflitti armati con un rapporto di oltre tre a uno.
La mortalità infantile nei conflitti armati
Lo studio mette in evidenza l’enorme numero di bambini non coinvolti in combattimenti che muoiono per ferite dirette e malattie facilmente prevenibili come dissenteria o morbillo, o per fame e malnutrizione.
I ricercatori avvertono che la misurazione delle morti infantili a causa di conflitti è afflitta da problemi metodologici che potrebbero influenzare l’accuratezza delle stime, non ultime le difficoltà di raccolta dei dati in situazioni di conflitto, la natura imprecisa delle informazioni sulla posizione e l’effetto della migrazione indotta da conflitti.
“Il nostro studio suggerisce che i conflitti armati in tutto il continente africano hanno ucciso molti più bambini civili di quanto non si credesse inizialmente. Il conflitto sembra aumentare sostanzialmente il rischio di morte per i bambini in vaste aree e per molti anni dopo la fine dei conflitti”, dice Il dott. Eran Bendavid della Stanford University, California, USA, che ha guidato la ricerca.
“L’impatto della guerra moderna genera una serie di impatti letali ma indiretti sulle comunità, causati da malattie infettive potenzialmente prevenibili, malnutrizione e interruzione dei servizi di base come acqua, servizi igienici e assistenza sanitaria materna. Questi decessi sono tra le principali sfide per raggiungere gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile.”
Dal 1989, tre quarti dei conflitti armati non statali hanno avuto luogo in paesi africani. La misura in cui i conflitti armati come guerre civili, ribellioni e conflitti interstatali causano la mortalità infantile è in gran parte non misurata e rimane poco conosciuta.
Vittime innocenti dei conflitti armati: lo studio
Per esplorare questi aspetti, i ricercatori hanno analizzato i dati del Uppsala Conflict Data Program che includeva 35 su 54 paesi in Africa, e hanno incluso 15.441 conflitti armati che hanno provocato 968.444 morti tra il 1995 e il 2015.
I ricercatori hanno utilizzato le informazioni raccolte nel database per collegare in modo geografico 1,9 milioni di nascite, 204.101 morti di bambini e 133.361 morti infantili. Questi dati, derivati da indagini demografiche sanitarie rappresentative a livello nazionale (DHS), sono state correlate agli eventi di conflitto armato. È stato quindi stimato il rischio di morte per neonati (minori di 1 anno) e bambini (sotto i 5 anni) in base alla vicinanza al conflitto armato e al tempo dopo la risoluzione del conflitto. Il tasso medio di mortalità infantile nei paesi africani studiati è stato di 67 decessi per 1.000 nascite (per tutte le aree con guerra o meno).
I risultati dello studio
I risultati hanno evidenziato come i bambini nati entro 50 km da un evento di conflitto armato avevano un rischio maggiore (7,7%) di morire nel primo anno di vita rispetto a quelli nati nella stessa regione durante anni senza conflitto (corrispondente ad un aumento assoluto di 5,2 decessi per 1.000 nascite al di sopra di quella che era la media nella loro regione).
È importante sottolineare che questo più alto rischio di mortalità è persistito fino a distanze di 100 km da un conflitto e per bambini nati fino a 8 anni dopo la cessazione di questi.
I ricercatori hanno poi stimato che i conflitti armati in tutta l’Africa hanno provocato la morte di altri 3,1-3,5 milioni di bambini (6,6% -7,3% di tutti i decessi infantili nell’arco dei 20 anni) e di 4,9-5,5 milioni di bambini con meno di 5 anni (6,6-7,4% di tutti i decessi) tra il 1995 e il 2015, 10 volte superiore alle stime del Global Burden of Disease 2015. Queste stime riportavano che i conflitti rappresentavano meno dello 0,4% dei decessi infantili.
Ulteriori analisi hanno rivelato che il conflitto ha aumentato il rischio di arresto della crescita e della mortalità neonatale, suggerendo possibili danni alla salute e alle cure materne durante la gravidanza, il travaglio e il parto.
Il parere degli autori
Secondo il dottor Bendavid, “le nostre stime dell’impatto dei conflitti armati sono sostanziali e suggeriscono che il conflitto potrebbe essere un fattore di rischio considerevole e sottostimato per la mortalità infantile, che rivaleggia con altre importanti cause di morte in Africa, compresa la malnutrizione. i risultati indicano anche che il vero peso del conflitto sulla salute in Africa, e probabilmente altrove, è in gran parte sconosciuto, e le cifre non catturano l’impatto più ampio, come effetti su altre popolazioni vulnerabili tra cui giovani donne, malattie e ferite non mortali, disabilità e traumi a lungo termine.”
Gli autori osservano che le loro scoperte sono limitate dalla natura osservazionale dei dati. Pur avendo controllato le differenze tra aree in cui il conflitto si verifica e non si verifica, le tendenze generali del tempo e la stagionalità, non sono stati in grado di considerare tutti i fattori confondenti residui che possono influenzare il rischio di guerra e mortalità infantile allo stesso tempo a livello locale.
Va inoltre considerato che l’effetto medio del conflitto sul rischio di mortalità utilizzato per calcolare il numero di decessi legati ai conflitti potrebbe non essere applicabile ad alcuni paesi, come la Somalia e il Sudan, che sono stati tormentati da conflitti per decenni. Infine, lo studio potrebbe spiegare solo parzialmente l’effetto della migrazione e dello spostamento indotto dai conflitti o i diversi tipi di conflitto.