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Antartide: 109 miliardi di tonnellate di ghiaccio perse ogni anno

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Lo scioglimento dei ghiacci nel nostro pianeta è un problema che sembra non arrestarsi, prevalentemente a causa del riscaldamento globale. Gli effetti del disgelo sono molti e tendono sostanzialmente ad autoalimentarsi, rendendo sempre più rapido e consistente questo processo. Tra questi il più temuto è l’aumento del livello di mari e oceani, tanto che si stima che se si dovesse sciogliere completamente il ghiaccio che ricopre l’Antartide, il livello globale dei mari salirebbe di ben 58 metri.

Una recente analisi, pubblicata su Nature, ha cercato di puntualizzare la situazione, cercando indicare con precisione quale sia l’andamento della perdita di massa ghiacciata nell’Antartide.

La ricerca è stata svolta da IMBIE (http://imbie.org/), un organismo istituito nel 2011 proprio nell’intento di accomunare e riconciliare le misurazioni satellitari del bilancio di massa delle lastre di ghiaccio. Nasce dalla collaborazione tra scienziati supportati dall’Agenzia Spaziale Europea (ESA) e dall’Aeronautica nazionale e all’amministrazione spaziale americana (NASA).

La valutazione ha considerato il periodo 1992-2017 ed è stata possibile grazie a rilevazioni altimetriche satellitari, stime gravimetriche e misurazioni eseguite con il metodo input-output. Sono state considerate principalmente tre regioni: la calotta antartica orientale, la calotta antartica occidentale e la calotta della penisola antartica.

Nella penisola antartica, il bilancio medio della massa di ghiaccio in 25 anni è risultato negativo, con una perdita di 20 miliardi di tonnellate di ghiaccio all’anno, e con un aumento delle perdite dal 2000 di circa 15 miliardi di tonnellate di ghiaccio all’anno. Il segnale e la tendenza più forti si sono però verificati in Antartide occidentale, dove i tassi di perdita di massa sono aumentati da 53 a 159 miliardi di tonnellate di ghiaccio all’anno, tra il primo e l’ultimo quinquennio considerato nell’analisi.

È emerso inoltre come queste perdite regionali siano guidate da riduzioni dello spessore e dell’estensione delle piattaforme di ghiaccio galleggianti, che avrebbero a loro volta innescato il ritiro, l’accelerazione e l’abbattimento dei ghiacciai che sfociano sul mare.

Più incerto ma rassicurante è il risultato della misurazione condotta sull’Antartide orientale, dove la tendenza è invece positiva, con un aumento medio della massa ghiacciata in 25 anni di 5 miliardi di tonnellate di ghiaccio all’anno.

Il bilancio complessivo è peraltro nettamente negativo, con una perdita di ghiaccio in Antartide di ben 2.720 miliardi di tonnellate di ghiaccio tra il 1992 e il 2017, a una media di 109 miliardi di tonnellate di ghiaccio all’anno. Le stime degli autori indicano che in questo stesso periodo, si sarebbe verificato a causa di questo disgelo un aumento del livello medio del mare di 7.6 millimetri.

I risultati indicano quindi una perdita di ghiaccio prevalente nella parte occidentale dell’Antartide, mentre appare più contenuta nella porzione peninsulare. L’aspetto più allarmante che emerge dalle misurazioni effettuate dal team di ricercatori dell’IMBIE, è peraltro la brusca accelerazione dello scioglimento dei ghiacci dal 2007, che pare non rallentare.

Le tecniche di valutazione dello scioglimento dei ghiacci stanno diventando sempre più raffinate e precise, ma purtroppo l’impegno nel migliorare la valutazione dell’impatto dei cambiamenti climatici non si accompagna a un’azione altrettanto convinta nel promuovere le misure per limitarne le sue cause.

 

Volume 558 Issue 7709

 

The IMBIE team. Mass balance of the Antarctic Ice Sheet from 1992 to 2017.  Nature, 14 June 2018.

 

 

 

 

 

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