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Un “Focused update” 2023 delle linee guida ESC sull’insufficienza cardiaca

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Un aggiornamento mirato delle linee guida sull’insufficienza cardiaca della Società Europea di Cardiologia (ESC) è stato pubblicato in occasione del congresso ESC 2023 e pubblicato sull’European Heart Journal. A seguito dei risultati di nuovi importanti studi la gestione dei pazienti con insufficienza cardiaca dovrebbe cambiare. Vediamo come.

“L’insufficienza cardiaca è un’area di ricerca in rapida evoluzione e nuovi entusiasmanti studi stanno ampliando le opzioni di trattamento per i pazienti”, ha affermato la professoressa Theresa McDonagh, presidente della task force sulle linee guida, del King’s College Hospital di Londra, Regno Unito. “Questo aggiornamento mirato incorpora i più recenti trattamenti basati sull’evidenza in raccomandazioni di gestione all’avanguardia con l’obiettivo di migliorare l’esito dei pazienti con insufficienza cardiaca”.

Insufficienza cardiaca acuta e cronica

La frazione di eiezione, ovvero la proporzione di sangue che viene espulsa quando il cuore pompa durante la sistole, è una misura della funzione cardiaca utilizzata per classificare i tipi di insufficienza cardiaca cronica. L’insufficienza cardiaca acuta è pericolosa per la vita e richiede un trattamento urgente; può essere la prima manifestazione di insufficienza cardiaca ma più spesso è dovuta ad un peggioramento acuto dell’insufficienza cardiaca cronica.

Il presidente della task force sulle linee guida, il professor Marco Metra dell’Università di Brescia ha dichiarato: “Nel 2021, l’ESC ha pubblicato le linee guida per la diagnosi e il trattamento dell’insufficienza cardiaca acuta e cronica. Da allora, sono stati pubblicati più di 10 studi randomizzati controllati che dovrebbe cambiare la gestione dei pazienti prima della pubblicazione delle prossime linee guida complete, rendendo necessario un aggiornamento mirato. Vengono fornite nuove raccomandazioni in tre aree: insufficienza cardiaca cronica, insufficienza cardiaca acuta e comorbilità”.

Per quanto riguarda l’insufficienza cardiaca cronica, nelle Linee Guida 2021 non erano presenti raccomandazioni sull’uso degli inibitori del co-trasportatore sodio-glucosio 2 (SGLT2) nei pazienti con insufficienza cardiaca con frazione di eiezione lievemente ridotta (HFmrEF) e insufficienza cardiaca con frazione di eiezione preservata (HFpEF), poiché non erano stati condotti studi in questi gruppi.

Da allora, lo studio EMPEROR-Preserved e lo studio DELIVER sono stati condotti rispettivamente con gli inibitori SGLT2 empagliflozin e dapagliflozin. L’aggiornamento mirato raccomanda un inibitore SGLT2 (dapagliflozin o empagliflozin) nei pazienti con HFmrEF e HFpEF per ridurre il rischio di ospedalizzazione per insufficienza cardiaca o morte cardiovascolare.

La valutazione pre-dimissione e post-dimissione precoce

Le Linee Guida 2021 hanno sottolineato l’importanza della valutazione pre-dimissione e post-dimissione precoce nei pazienti ricoverati in ospedale per un episodio di insufficienza cardiaca acuta. Successivamente, lo studio STRONG-HF ha dimostrato la sicurezza e l’efficacia dell’avvio della terapia medica orale e del raggiungimento delle dosi ottimali, prima della dimissione dall’ospedale e nelle prime visite di follow-up dopo la dimissione.

Sulla base di questi risultati, l’aggiornamento mirato raccomanda una strategia intensiva iniziale. Questa prevede una rapida titolazione del trattamento prima della dimissione e durante frequenti e attente visite di follow-up, nelle prime sei settimane dopo il ricovero, per ridurre la riammissione e la mortalità.

L’aggiornamento mirato sottolinea che durante le visite di follow-up, particolare attenzione dovrebbe essere prestata a sintomi e segni di congestione, pressione sanguigna, frequenza cardiaca, concentrazioni plasmatiche di NT-proBNP, concentrazioni di potassio e velocità di filtrazione glomerulare stimata (eGFR). Questi fattori sono legati alla prognosi e possono segnalare la necessità di ulteriori cambiamenti nel trattamento.

Il trattamento delle comorbilità

Passando alle comorbilità, l’aggiornamento mirato fornisce due nuove raccomandazioni per la prevenzione dello scompenso cardiaco nei pazienti con malattia renale cronica e diabete di tipo 2.

Sulla base dei risultati degli studi DAPA-CKD ed EMPA-KIDNEY e di una meta-analisi di quattro studi, l’aggiornamento mirato raccomanda gli inibitori SGLT2 per i pazienti con malattia renale cronica e diabete di tipo 2 per ridurre il rischio di ospedalizzazione per insufficienza cardiaca o malattie cardiovascolari e morte.

La seconda raccomandazione segue gli studi FIDELIO-DKD e FIGARO-DKD e un’analisi combinata dei due studi. L’aggiornamento mirato raccomanda l’MRA finerenone per i pazienti con diabete mellito di tipo 2 e malattia renale cronica per ridurre il rischio di ricovero per insufficienza cardiaca.

La seconda comorbilità affrontata nell’aggiornamento mirato è la carenza di ferro. I risultati di nuovi studi tra cui IRONMAN, oltre alle meta-analisi, hanno portato a nuove raccomandazioni nell’aggiornamento mirato.

La supplementazione di ferro per via endovenosa è ora raccomandata nei pazienti con carenza di ferro con insufficienza cardiaca con frazione di eiezione ridotta (HFrEF) o HFmrEF per migliorare i sintomi e la qualità della vita e dovrebbe essere presa in considerazione per ridurre il rischio di ospedalizzazione per insufficienza cardiaca.

 

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