Il cacao, la pianta da cui viene prodotta la cioccolata, è stato coltivato circa 1.500 anni prima di quanto si pensasse, e in Sud America piuttosto che in Centro America. Questo è quanto riporta un recente articolo pubblicato online su Nature Ecology & Evolution.
Il cacao Theobroma era un raccolto culturalmente importante nella Mesoamerica precolombiana. I semi di cacao erano usati sia come moneta, sia per consumare le bevande al cioccolato durante le feste e i rituali. La prova archeologica dell’uso del raccolto, risalente a 3.900 anni fa, ha contribuito a cementare l’idea che il cacao Theobroma fosse coltivato nell’America centrale.
Tuttavia, prove genetiche dimostrano che la più alta varietà di questo cacao e delle specie affini si trovano nel Sud America equatoriale, dove il cacao è particolarmente importante per i gruppi indigeni contemporanei, suggerendo che questa regione potrebbe essere il luogo in cui è nata la coltura domestica del cacao.
Il cacao, cinquemila anni fa
Michael Blake e colleghi hanno studiato artefatti di ceramica da Santa Ana-La Florida, il più antico sito conosciuto della cultura Mayo-Chinchipe. Il luogo era stato occupato almeno 5.450 anni fa. Gli autori hanno trovato tre linee di prova per dimostrare che la cultura Mayo-Chinchipe usava il cacao tra 5.300 e 2.100 anni fa: la presenza di grani di amido specifici di Theobroma all’interno dei frammenti di ceramica; residui di teobromina, un alcaloide amaro trovato in questo tipo di cacao ma non nei suoi parenti selvatici; e frammenti di DNA antico con sequenze uniche per cacao Theobroma.
Questi risultati suggeriscono che il popolo Mayo-Chinchipe coltivava questo cacao almeno 1.500 anni prima che lo stesso fosse utilizzato in America centrale. Poiché alcuni dei manufatti di Santa Ana-La Florida hanno collegamenti con la costa del Pacifico, gli autori propongono che il commercio di beni, comprese le piante culturalmente importanti, potrebbe aver avviato il viaggio del cacao verso nord.