La pancreatite acuta è un evento piuttosto raro che si verifica in Italia con un’incidenza di 10-15 casi su 100.000 persone all’anno. Anche se non così frequente è però una malattia che, oltre a indurre disturbi funzionali correlati alle alterazioni dell’organo, si associa spesso ad un successivo sviluppo di una neoplasia pancreatica.
Il tumore al pancreas ha un tasso di sopravvivenza relativa a 5 anni del 6% ed è uno dei tumori maligni più letali. È quindi evidente quanto possa essere importante sia la prevenzione sia la diagnosi precoce di questa neoplasia.
L’associazione fisiopatologica tra il cancro del pancreas e la pancreatite acuta è ancora oggetto di dibattito, ma sembra legata allo sviluppo intermedio di una pancreatite cronica o ad una primitiva crescita del tumore, con ostruzione duttale e conseguente pancreatite acuta. Altre ipotesi suggeriscono che la pancreatite acuta possa progredire verso il carcinoma del pancreas a causa di alterazioni genetiche.
Non è però ancora certo quale sia il reale rischio di sviluppare un carcinoma pancreatico dopo pancreatite acuta. Gli studi che hanno valutato questo aspetto parlano di incrementi del rischio che vanno dalle due alle nove volte, fornendo dati tanto variabili quanto incerti, principalmente a causa di limitazioni metodologiche.
Per fare maggior luce su questo aspetto arriva ora un nuovo studio realizzato da un gruppo di ricercatori danesi, pubblicato sulle pagine di Gastroenterology, che ha analizzato una popolazione nazionale, per valutare il rischio di cancro al pancreas nei pazienti con pancreatite acuta, rispetto a una coorte di confronto derivata dalla popolazione generale.
Sono stati inclusi nello studio 41.669 pazienti con prima diagnosi di pancreatite acuta e un’età mediana di 55,8 anni, nel corso di un follow-up mediano di 5 anni.
In base ai 937 tumori che si sono verificati nella popolazione dello studio, ne è risultato un aumento del rischio di cancro al pancreas, rispetto ai soggetti di confronto, entro i primi 2 anni di follow-up, con un Hazard Ratio aggiustato di 19.28. Il rischio assoluto per carcinoma pancreatico a 2 e 5 anni è stato rispettivamente 0,70% e 0,87%. I pazienti seguiti per più di 5 anni dopo l’episodio iniziale di pancreatite acuta avevano un rischio ancor più elevato di cancro del pancreas rispetto al gruppo di controllo.
I risultati dello studio indicano che i pazienti ospedalizzati per pancreatite acuta hanno, a 5 anni, un rischio doppio di sviluppare un carcinoma pancreatico rispetto alla popolazione generale (0.87% versus 0,13%, HR 2,02).
Anche se i dati analizzati non includevano informazioni complete sul consumo di alcol e sull’abitudine al fumo, parametri che avrebbero potuto influenzare il rischio di sviluppare un carcinoma pancreatico, resta comunque evidente un sostanziale incremento nella predisposizione a sviluppare questo tumore nei pazienti con precedente pancreatite acuta.
La chirurgia è l’unica terapia efficace per aumentare la sopravvivenza dal cancro del pancreas. Tuttavia, meno del 20% dei pazienti è idoneo all’intervento nel momento della diagnosi, per l’eccessiva diffusione locale o metastatica. Per questo, una diagnosi precoce è essenziale e una più precisa conoscenza dei fattori di rischio implicati nello sviluppo della malattia, potrà certamente aiutare a selezionare una popolazione a rischio elevato su cui svolgere uno stretto programma di sorveglianza.