Le patologie tumorali sono in costante evoluzione e tra queste oggi assumono molta rilevanza i tumori del cavo orale. A livello mondiale i tumori del cavo orale rappresentano circa il 10% delle neoplasie degli uomini ed il 4% delle neoplasie delle donne. In Italia vengono infatti diagnosticati ogni anno 4500 tumori alla bocca e si registrano circa 3000 decessi.
Il cancro della bocca, se riconosciuto in fase precoce, può essere curato con successo e con elevate percentuali di guarigione a differenza di quando la massa tumorale si è già ingrandita. I ritardi diagnostici sono legati al fatto che l’autodiagnosi non è sufficientemente efficace e spesso le lesioni pre-cancerose, manifeste come macchie o placche bianche e/o rosse, piccole erosioni o ulcere all’interno della bocca, vengono sottovalutate dai pazienti. Se tali lesioni persistono per più di qualche giorno nella bocca è necessaria una visita da parte di un odontoiatra per approfondirne la diagnosi, che spesso avviene tramite esame bioptico. Mentre per i tumori della cervice uterina, grazie ai programmi di screening, la mortalità è diminuita di oltre il 50% negli ultimi vent’anni (passando da 8,6 casi ogni 100 mila donne nel 1980 a 3,7 casi ogni 100 mila donne nel 2002), la curva di mortalità del tumore del cavo orale è ancora stabile (figura 1).
Come suggerisce l’Associazione Nazionale Dentisti Italiani (ANDI) nel 75% dei casi il tumore del cavo orale è legato ad un abuso di alcol e fumo, abitudini molto radicate nel nostro territorio. Recentemente però, è stata anche attribuita importanza al legame con il Papilloma Virus (HPV).
Da qui lo studio svolto da Genetic Lab, leader in Italia nei servizi di diagnostica cellulare, per individuare la presenza di HPV, nei suoi differenti ceppi, a livello del cavo orale. La mucosa orale di 36 soggetti, clinicamente normale, è stata raccolta tramite citobrush (figura 2-3) e analizzata attraverso analisi citologica (figura 4). Il 5% delle mucose esaminate ha riportato la presenza di HPV, una con quadro normale mentre la seconda con presenza di cheratosi, significativamente non neoplastica ne’ pre-neoplastica.
Il test utilizzato, OP-test è un test di screening per identificare lesioni pre-cancerose nella bocca. Si tratta di un Test semplice e sicuro che l’odontoiatra può fare in pochi secondi passando un pratico brush nella cavità orale, con particolare attenzione alle zone più a rischio (figura 2-3-5). Una parte del prelievo viene utilizzata per l’esame citologico, mentre un’altra parte del prelievo viene utilizzata per la ricerca di Papillomavirus (HPV).
Questo Test rappresenta oggi un ausilio alla diagnosi precoce che ogni dentista può effettuare nel proprio studio e che ogni paziente può richiedere al proprio odontoiatra.
Gianluca Paniz
Università di Padova