A cura di Guidare nel Mondo.
Il suo nome in italiano suona un po’ strano, ma la McLaren Artura è decisamente una vettura sportiva interessante: la prima supercar ibrida ad alte prestazioni prodotta in serie dalla casa britannica. Sostenuta dalla filosofia McLaren dell’ingegneria ultraleggera, sfrutta tutti i vantaggi dell’elettrificazione, nella prontezza e risposta dell’accelerazione, nelle emissioni ridotte e nella possibilità di muoversi in sola modalità elettrica per una trentina di chilometri.
McLaren Artura: motore V6 con una potenza di 585 CV
Un programma di riduzione del peso abbraccia ogni area dell’Artura partendo dalla piattaforma del telaio, al debutto della nuova McLaren Carbon Lightweight Architecture (MCLA), fino al compatto ed esclusivo sistema di trasmissione HPH, e al peso del cablaggio utilizzato nei sistemi elettrici (dove è stata ottenuta una riduzione del peso del 10%). L’Artura ha un peso a secco di 1.395 kg. Il peso totale dei componenti ibridi è di soli 130 kg (che include un pacco batteria da 88 kg e un motore elettrico da 15,4 kg), portando il peso a vuoto DIN a 1.498 kg, paragonabile a quello di supercar simili che non hanno propulsori ibridi.
Il cuore di di Artura è il nuovissimo propulsore a benzina V6 biturbo da 2.993 cc McLaren. Con una potenza di 585 CV – quasi 200 CV per litro – e 585 Nm di coppia, il motore in alluminio a carter secco è compatto e leggero; con soli 160 kg di peso, 50 kg in meno rispetto al propulsore McLaren V8.
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